
La FIP Industriale spa di Selvazzano opera nel campo dell'ingegneria civile e nella costruzione di infrastrutture stradali e ferroviarie. Occupa circa 270 lavoratori, impiegati ed operai, adibiti alla progettazione, produzione, commercializzazione, posa in opera e manutenzione di dispositivi antisismici, prodotti per gallerie, barriere, apparecchi di appoggio e giunti per la realizzazione di ponti e viadotti. I dipendenti sono edili e metalmeccanici. Gli edili sono 91 fra operai e tecnici di cantiere (82) e impiegati amministrativi (9).
Sottoposta ad una grave crisi finanziaria e a seguito della contrazione del mercato, nel marzo 2017, l'azienda avvia una procedura di mobilità, terminata con un accordo sindacale per la gestione di 65 licenziamenti non oppositivi, supportati da un piano industriale che confermava la scelta strategica del mantenimento della divisione edile come braccio operativo del comparto meccanico della progettazione e della produzione.
La FIP Industriale, nelle scorse settimane, ha comunicato di voler procedere alla separazione delle due unità, mediante la cessione ad una "newco", FIP mec, della parte meccanica, con il trasferimento in essa di 115 lavoratori, e la dismissione definitiva del settore edile. Ad un solo anno di distanza, il nuovo piano industriale considera la parte edile un intralcio al libero espandersi delle potenzialità dell'azienda, non considerandola più asset strategico e qualificante dell'offerta del prodotto per la professionalità acquisita in decenni dalle maestranze nei cantieri di posa e manutenzione e realizzazione di opere viarie e ferroviarie.
Tutto ciò nel momento in cui, secondo dati del Cresme, si registra una ripresa del mercato dei lavori pubblici con un aumento nel primo quadrimestre di quest'anno del 17,5% del numero di gare e del 33,2% dell'importo dei bandi rispetto allo stesso periodo del 2017. Da notare che nella classifica delle stazioni appaltanti le concessionarie autostradali nel quadrimestre hanno toccato quota 1,108 miliardi segnando un più 415%.
Alla preoccupazione dei lavoratori edili, già messi in difficoltà dal non più regolare pagamento dello stipendio, l'azienda da mesi non fornisce risposte soddisfacenti, limitandosi a prefigurare una possibile cessione dei cantieri in attività ad altri operatori del settore disposti ad assorbire le maestranze non si sa a quali condizioni.
Fillea Cgil di Padova, Filca Cisl di Padova e Rovigo, Feneal Uil di Padova e Rovigo considerano assolutamente non condivisibile questa scelta di Fip industriale spa. Si tratta di un piano industriale insostenibile, così come è inaccettabile lasciare oltre 90 lavoratori senza certezze per il futuro. Nel territorio padovano, nonostante una timida ripresa, si stanno moltiplicando le crisi aziendali con pesanti conseguenze occupazionali. Bisogna evitare che altri lavoratori rimangano senza lavoro: invitiamo l'azienda a rivedere i suoi piani e pretendiamo rispetto per i dipendenti della divisione edile.
Per queste ragioni, dopo aver proclamato lo stato di agitazione lo scorso 27 febbraio, avendo la controparte disatteso all'impegno di convocare un incontro, come previsto dal verbale sottoscritto congiuntamente il 30 maggio 2018; i sindacati hanno deciso di proclamare lo sciopero della maestranze per l'intera giornata di mercoledì 27 giugno. Si è tenuto inoltre in quello stesso giorno un presidio davanti all'azienda e si è svolto un corteo fino al Municipio, dove c'è stato l'incontro con il Sindaco e Presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo".
Dario Verdicchio (Fillea Cgil Padova)
Giuseppe Narzisi (Filca Cisl Padova e Rovigo)
Vasile Baciu (Feneal Uil Padova e Rovigo)