
Da un articolo di Francesco Cavallaro sul Gazzettino di Padova (sito)
Hanno inscenato un breve sit-in davanti alla stazione di Venezia Santa Lucia. Poi si sono recati in Regione, dove sono stati ricevuti dall'assessore Elena Donazzan. Per i 56 lavoratori della Exo, gruppo americano Crocs, (forse) si apre uno spiraglio.
«Lo stesso assessore si è impegnato personalmente ad avviare un tavolo tecnico al Mise - commenta Luca Rainato, segretario della Filctem
Cgil Padova -. Nei prossimi giorni interesserà direttamente il Ministro Luigi Di Maio. Siamo fiduciosi rispetto all'esito della trattativa».
Presente all'incontro, per la verità un po' a sorpresa, pure uno dei vertici corporate di Crocs. Questi, però, non si è sbilanciato sugli scenari futuri.
«La questione è andata alla ribalta nazionale - aggiunge Rainato -. Probabilmente i dirigenti si sono accorti di aver tirato troppo la corda.
Abbiamo chiesto il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo, attendiamo una risposta entro la metà della settimana prossima. Se il gruppo dovesse fare marcia indietro, i dipendenti ritornerebbero immediatamente al lavoro». «Donazzan ha preso atto che la Exo non è in stato crisi. Vogliono solamente aumentare i profitti spostando tutta la produzione all'estero, in particolare in Bosnia». «La Regione ha manifestato massima solidarietà nei nostri confronti, ci auguriamo che adesso dalle parole si passi ai fatti».
Il sindacalista si dice inoltre dispiaciuto (un eufemismo, in realtà) del fatto che Confindustria Padova non si sia ancora esposta ufficialmente su un argomento tanto delicato: «Si sono dimostrati completamente asettici, mentre ci saremmo aspettati un forte intervento. Stiamo parlando di 56 lavoratori lasciati a casa da un giorno all'altro, peraltro senza motivo».
Dopo il tavolo in Regione, i dipendenti si sono riuniti in assemblea davanti allo stabilimento di via Villa Albarella, nella zona artigianale del paese. Hanno deciso di continuare il presidio, giorno e notte, finché Crocs non ritornerà sui suoi passi. «Da qui non ci muoviamo, intendiamo difendere i nostri posti di lavoro. Non arretriamo di un millimetro».
Nel frattempo diverse imprese e privati stanno portando loro attestati di stima e solidarietà. «Ogni tanto qualcuno viene a trovarci al gazebo - raccontano -. Ci fa piacere che si sentano coinvolti nella nostra battaglia. D'altronde oggi tocca a noi, magari fra qualche mese sarà la volta di qualcun altro. E' il sistema impresa che va completamente ripensato».
«Le multinazionali proseguono non possono venire qui in Italia a fare il bello e il cattivo tempo. Prima sfruttano il territorio, dopodiché se ne vanno lasciando solamente macerie. Non è così che funziona, serve responsabilità».
Domenica scorsa i parlamentari del M5s Barbara Guidolin e Raphael Raduzzi hanno incontrato dipendenti e sindacalisti di Cgil e Cisl al presidio permanente. «Decine di famiglie rischiano di rimanere senza un'entrata fissa - hanno detto -. Ancora una volta la delocalizzazione, contro la quale si è già espresso il Ministro Di Maio, mette ko il tessuto veneto. Questa situazione va risolta al più presto».