
Filcams Cgil Padova, Fisascat Cisl e Uil Trasporti: "Anche a Padova sono migliaia le lavoratrici e i lavoratori dei multiservizi che, dopo 7 anni, sono ancora in attesa del rinnovo del Contratto Nazionale. L'atteggiamento delle associazioni datoriali che non glielo concedono è indecente visto il servizio fondamentale, anche in funzione anti contagio, che svolgono".
"Seicentomila lavoratori, in Italia, sono in attesa del rinnovo del loro Contratto Nazionale, scaduto da ormai sette anni e oggi hanno finalmente deciso di portare in piazza i loro problemi. Sono le lavoratrici e i lavoratori dei multiservizi, gli essenziali delle pulizie, che dall'inizio della pandemia, come sempre d'altronde, hanno garantito la sanificazione di scuole, magazzini, supermercati e anche ospedali. In Veneto sono almeno ventimila addetti, in Provincia di Padova qualche migliaio".
E' così che Marquidas Moccia, Segretaria Generale della Filcams Cgil di Padova, Marco Bodon, Segretario Generale di Fisascat Cisl e Giorgio Bullo Segretario Generale di Uiltrasporti, commentano la manifestazione unitaria che insieme a Gisascat Cisl e Uiltrasporti si è tenuta in Piazza Barberini a Roma simultaneamente a molti presidi e assemblee dei lavoratori del settore, nel resto del Paese.
"Anche a Padova - conferma i tre sindacalisti - avevamo deciso di fare un presidio unitario davanti alla Prefettura ma poi, per le risapute misure contenute nell'ultimo Dpcm, abbiamo dovuto optare per un'assemblea dei delegati nella nostra sede in collegamento in diretta con le altre sedi del territorio e la manifestazione a Roma. Abbiamo però deciso di chiedere un incontro al Prefetto a cui, insieme a Cisl e Uil, porteremo un documento con le richieste dei lavoratori".
"Vogliamo ricordare - continuano Moccia, Bodon e Bullo - che si tratta di quei lavoratori che garantiscono servizi essenziali, spesso in condizioni lavorative inaccettabili. Sono coloro che assicurano, le pulizie e la sanificazione degli ambienti pubblici (per esempio negli Ospedali, nelle Case di Cura, nelle Residenze per Anziani, negli Uffici Pubblici), un servizio più che mai indispensabile per il contrasto alla diffusione del COVID-19. Eppure, nonostante affrontino spesso situazioni critiche non hanno alcun riconoscimento dai datori di lavoro. Si sappia che l'ultimo adeguamento economico dei loro stipendi risale al 2013, stipendi che risentono spesso di orari part time involontari riconducibili a poche ore settimanali, con salari che non arrivano a 7 € (lorde) all'ora! Quasi la totalità di questi addetti opera su esternalizzazioni o su appalto, dunque paga un conto salatissimo anche in termini di incertezza per il proprio futuro, visto che la loro posizione viene messa in discussione ad ogni cambio di appalto”.
"E' necessario - concludono i tre rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti - che tutti, Istituzioni e cittadini, anche a Padova, si accorgano della loro delicata situazione e facciano sentire la loro solidarietà in questa battaglia con le Associazioni Datoriali per ottenere niente di più di quel che gli spetta: un contratto nazionale che gli riconosca dignità sia sotto il profilo dei diritti, delle tutele e dei compensi economici".