
CGIL, CISL e UIL del territorio di Padova, unitamente alle Federazioni del Pubblico Impiego e dei Pensionati, da sempre protagonisti nel ruolo di tutela dei Diritti Costituzionali sempre più messi in discussione, ritengono indispensabile ed urgente l'approvazione di una riforma delle IPAB che le rilanci e riorganizzi, caratterizzandole come uno degli strumenti importanti per una forte integrazione dei servizi socio-sanitari con il territorio afferente, come previsto dallo stesso Piano socio-sanitario regionale.
In questi ultimi anni la Provincia di Padova è stata attraversata da grosse trasformazioni che toccano in profondità la Sanità e il Sociale. Da qualche mese in Regione si è ripresa la discussione sulla riforma delle IPAB (PdL 25) attesa ormai da 16 anni.
La forte preoccupazione nasce dalle continue richieste dei Presidenti e dei consigli di amministrazione di trasformare le Ipab in Fondazioni di diritto privato (dove già non lo sono) in alcuni casi, in altri, dalle carenze strutturali di personale e dai continui tentativi da parte dei direttori di esternalizzare nuclei o reparti interi da affidare alla gestione esterna delle cooperative.
La connessione tra Ipab e Comuni risente sempre più della crisi di risorse economiche che le Amministrazioni locali stanno attraversando e che spingono a individuare processi di fusione tra Comuni limitrofi, ma anche tra Case di riposo.
Le motivazioni addotte sono sempre le medesime: difficoltà strutturali legate al contenimento dei bilanci per le pesanti differenze che vi sono tra pubblico e privato per quanto attiene ai costi fiscali (IRAP), alla copertura totalmente assente per malattia e maternità da parte dell'Inps e ed al tasso di occupazione dei posti letto collegato alle impegnative di residenzialità, decisamente ridotto negli ultimi anni, rispetto alle reali necessità.
Situazione attuale: Padova e Provincia
Il numero di impegnative di residenzialità è fermo al 2009, pertanto la discrepanza tra i posti letto già autorizzati e quelli di nuove strutture, senza un incremento adeguato, ha determinato uno sbilanciamento a scapito del servizio pubblico. Questo si evince dai bilanci delle IPAB Pubbliche che sono sempre più in difficoltà.
ALTA PADOVANA ex Ulss 15:
Posti letto TOTALI (pubblico e privato) da 975 pl accreditati del 2010 siamo a 1189 nel 2015;
BASSA PADOVANA ex Ulss 17
Posti letto TOTALI da 811 pl accreditati nel 2010 a 1306 nel 2015;
CENTRO E PIOVESE ex Ulss 16
Posti letto TOTALI da 2901 nel 2010 a 3191 nel 2015
Nel 2016 sono stati programmati, ma non disponibili, ulteriori 417 posti letto privati e 16 pubblici.
Proposte del Sindacato
1. Le IPAB devono rimanere strutture pubbliche attraverso la trasformazione in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona ( APSP ), l' evoluzione in Centri servizi nel territorio che garantiscano l'integrazione di prestazioni socio-sanitarie, la sinergia con i servizi di residenzialità, semiresidenzialità e domiciliarità e le Medicine di Gruppo Integrate.
2. Le ex IPAB devono essere parte integrante del Servizio Sanitario Pubblico, auspicando che possano diventare Centri di Servizio Sanitario e Socio Sanitario dedicati principalmente alla cronicità, alla non-autosufficienza e ai bisogni sociali.
In questo modo potrebbero utilizzare il proprio personale specializzato per:
3. fornire ai comuni l'assistenza domiciliare, diminuendo gli ingressi in struttura e abbattendo i costi del personale diversamente utilizzato (alcuni già lo fanno tipo Monselice, Pontelongo e Piove di Sacco);
4. fornire altri servizi per i comuni, come i pasti a domicilio e alle mense scolastiche (es. Pontelongo);
5. attivare punti prelievi aperti a tutti i cittadini (es. Altavita IRA Padova e CSA Monselice),
6. collaborare con il terzo settore per la prevenzione alle malattie legate all'invecchiamento (caffè Alzheimer, corsi di attività motoria, educazione alimentare);
7. ampliare i servizi dei centri diurni (es. Bonora di Camposampiero);
Per tutto quanto sopra, CGIL-CISL-UIL assieme alle categorie del Pubblico Impiego e dei Pensionati del territorio di Padova sollecitano pertanto l'apertura di un confronto con tutte le parti coinvolte, attori politici locali e tutti i portatori d'interessi, per sostenere e realizzare le proposte di merito oggi presentate che possano caratterizzare in modo positivo l'evoluzione e il riassetto del settore.